Federcarni
Federcarni
Siamo un gruppo di macellai tradizionali iscritti ad una delle dieci Associazioni territoriali facenti parte di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo (Cuneo, Alba, Bra, Carrù, Ceva, Dogliani, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano), professionisti che si occupano solo di carne di qualità, della quale loro stessi ha verificato tutti i passaggi della filiera, che sanno come lavorarla e che sono anche in grado di dare il consiglio giusto su come utilizzare i diversi tagli in cucina.
Giovanni Battista Gallo | Presidente |
Gianni Spada | Vice Presidente Vicario |
Gianni Spada | Vice Presidente |
Antonio Spertino | Vice Presidente |
Flavio Tomatis | Consiglieri |
Marco Torta | Consigliere |
Tommaso Testa | Consigliere |
Adriano Fissore | Consigliere |
Massimo Favole | Consigliere |
Paolo Alberti | Consigliere |
Alessandro Arborino | Consigliere |
Daniele Garelli | Consigliere |
Claudio Giuliano | Consigliere |
Giuseppe Olivero | Consigliere |
Diego Davide Viglietti | Consigliere |
Giovanni Barale | Consigliere |
Diego Bertolino | Consigliere |
Roberto Margaria | Consigliere |
Emanuele Bollati | Consigliere |
Gianni Gallo presidente del Sindacato Macellai tradizionali Federcarni Confcommercio della provincia di Cuneo, vicario Gianni Spada di Demonte, nuovo vice Antonio Spertino di Saluzzo
Recentemente si è riunito il Consiglio direttivo del Sindacato dei Macellai tradizionali Federcarni-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo, per discutere di problematiche inerenti la categoria e per il rinnovo della Presidenza, dopo i due mandati di Chiaffredo Ciancia di Murello.
I presenti in rappresentanza delle Ascom territoriali hanno individuato in Gianni Gallo di Narzole, già vice vicario, il nuovo presidente del Sindacato provinciale dei Macellai tradizionali, per la lunga esperienza nel settore.
Confermato vice, con il ruolo di vicario, Gianni Spada di Demonte; nuovo vice Antonio Spertino di Saluzzo.
“Ringrazio – interviene il neo presidente Gianni Gallo – i colleghi per la fiducia; sono convinto che con la collaborazione di tutto il consiglio direttivo provinciale si potranno portare avanti le tematiche che sono di interesse per la Categoria”.
“Il Macellaio tradizionale è componente importante della filiera; mi auguro che nella discussione generale riguardante la carne, in particolare la Piemontese, il Sindacato venga coinvolto nel percorso di qualità”
“Mi congratulo – interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – con il neo Presidente Gianni Gallo e la sua squadra; il Sindacato dei Macellai tradizionali è una nostra importante federazione; sono sicuro che insieme sapremo affrontare le sfide che ci attendono a difesa di uno dei tesori della Granda, la carne di qualità”.
Il nuovo Consiglio Direttivo è completato da Alessandro Arborino, Daniele Garelli, Claudio Giuliano per la zona cuneese, Flavio Tomatis e Marco Torta per l’albese, Adriano Fissore e Tommaso Testa per il braidese, Massimo Favole per l’area carruccese, Giuseppe Olivero per l’area doglianese, Paolo Alberti per il fossanese, Diego Davide Viglietti, Giovanni Barale e Diego Bertolino per il monregalese, Roberto Margaria per il saluzzese ed Emanuele Bollati per il saviglianese.
“Il settore del commercio delle carni fresche – conclude Chiapella – è strategico ed è un’eccellenza della nostra enogastronomia, che va sostenuta e difesa, a tutela di un’intera filiera nella quale i nostri Macellai sono la rappresentazione della professionalità e qualità verso il Consumatore”.
Guerra delle etichette, meno propaganda, non si trasformi il diritto alla salute in lotta ideologica divisiva
“Meno propaganda, più unità di filiera e maggiore razionalità dando alla scienza il peso che merita”. C’è pacata determinazione e tanto pragmatismo nel richiamo che Federcarni-Confcommercio lancia all’agroalimentare italiano che appare ancora frammentato a fronte dell’Europe’s beating cancer plan, il piano d’azione in discussione in Europa che prevede nuove normative sulle etichettature anti cancro per carne e vino. Un documento che divide la comunità politica internazionale e riapre ancora una volta il dibattito sulla presunta pericolosità di alcuni pilastri del made in Italy per la salute.
“Stupisce che a fronte della proposta dei Paesi del Nord Europa, Francia e Germania in testa, che detengono primati in fatto di produzione di carne, non abbiano ancora preso una posizione in chiave protezionistica – aggiunge la nota Federcarni -. Giusto parlare della pericolosità dei nitrati nelle carni, ma è altrettanto giusto identificare il modello di controllo italiano come forse il più sicuro al mondo. Tutto ciò che arriva sui nostri banchi è certificato, sostenibile e in grado di rispondere alle esigenze di salubrità che il consumatore giustamente richiede. Non trasformiamo una necessità condivisibile e sacrosanta di salute in guerra ideologica divisiva. La scienza da tempo ha già detto la sua, ne prendano tutti atto”.
Un fatto è certo: sul tema l’Europa si mostra divisa, divisa da modelli proposti che sono molto distanti l’uno all’altro. Divisa tre volte nei modelli di etichettatura: la Francia vuole Nutriscore, i Nordici vogliono l’etichetta a serratura che chiude ogni possibilità di valorizzazione, dove non si avverte la differenza fra uso e abuso. E l’Italia? Vuole il modello batteria: vale a dire è per il consumo consapevole, poiché un prodotto italiano ha già di per sé la qualità nel brand, il famoso stile mediterraneo. L’Italia dice: facciamo la qualità. Punto.
“Qualità è da sempre il nostro mantra – interviene Chiaffredo Ciancia, presidente del Sindacato Macellai Tradizionali Federcarni-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo -. Ricordo che il macellaio ci mette sempre la faccia, tutti i giorni. Non si nasconde dietro confezioni anonime, tantomeno alle prerogative dell’economia. Lo abbiamo dimostrato durante i mesi più bui della pandemia. Sempre lì, aperti, a garantire il presidio sociale con spirito di servizio. Al di là delle etichette, sacrosante, le informazioni al consumatore arrivano da noi. Puntuali, precise, costanti. Lo facciamo tutti i giorni da sempre. Il valore del comparto italiano è inattaccabile. È su questo che tutto il settore dovrebbe puntare, mettendo fuori gioco ideologie divisive che possono far pagare all’Italia un prezzo troppo alto e soprattutto ingiusto”.
Rinnovo cariche Macellai tradizionali Federcarni Confcommercio della provincia di Cuneo, confermato Chiaffredo “Dino” Ciancia, vice Gianni Gallo, Walter Bessone e Gianni Spada
Il Sindacato dei Macellai tradizionali Federcarni-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo ha rinnovato le proprie cariche sociali confermando alla presidenza Chiaffredo “Dino” Ciancia di Savigliano, che sarà affiancato dai vice Gianni Gallo di Bra in qualità di vicario, Walter Bessone di Mondovì e Gianni Spada di Cuneo
Durante il Consiglio, tenutosi alla presenza di Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo e di Marco Manfrinato, Segretario generale Confcommercio, sono state esaminate le problematiche emerse negli ultimi anni.
“Un ringraziamento ai colleghi del Consiglio direttivo – interviene Dino Ciancia, neo confermato presidente del Sindacato dei Macellai tradizionali Federcarni-Confcommercio della provincia di Cuneo – per il riscontro di fiducia ricevuto, con i quali ho condiviso un mandato e con i quali intendo proseguire l’attività sindacale focalizzandola su alcuni obiettivi ben precisi: la valorizzazione della nostra esperienza dietro al bancone e la profonda conoscenza dei tagli della carne, anche attraverso una nuova stagione di sviluppo del marchio “Macellai tradizionali della provincia di Cuneo”, un confronto costruttivo con le aziende che svolgono la raccolta e lo smaltimento degli scarti di macellazione che costituisce un costo importante per le nostre aziende ed anche con le associazioni degli allevatori, nostri fornitori di fiducia”.
“Il settore del commercio della carne fresca – precisa Ciancia – non ha dovuto chiudere nelle fasi più acute della pandemia, ma ha comunque sofferto di una drastica riduzione del potere di acquisto delle famiglie”.
“Vorrei ricordare che nelle Macellerie tradizionali il Consumatore trova persone qualificate con grande esperienza, capaci di riconoscere già nell’animale vivo tutte le migliori qualità della carne e pronte a mettere a disposizione tutta la propria professionalità”.
“La questione spinosa – sottolinea Dino Ciancia – che coinvolge tutti i macellai tradizionali è quella dei costi che le nostre aziende devono sopportare per la raccolta e lo smaltimento degli scarti di macellazione di ossa, grasso e del mercato delle pelli, il cui prezzo è crollato durante la pandemia. Dovrà essere attivato un confronto costruttivo con i raccoglitori degli scarti ed i commercianti delle pelli per trovare una soluzione a queste tematiche”.
Il marchio di qualità “Macellai tradizionali della provincia di Cuneo”, di proprietà di Confcommercio provinciale, è stata un’interessante intuizione dell’ultimo quinquennio, in quanto permette agli aderenti, attraverso la sua esposizione in vetrina e sul banco frigo, di valorizzare la propria esperienza e professionalità e, inoltre, di poter effettuare l’etichettatura volontaria in collaborazione con Asprocarne.
“Il Sindacato dei Macellai tradizionali Federcarni – interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – è una nostra componente storica; Dino Ciancia e la sua squadra sapranno affrontare le sfide che li attendono a difesa di uno dei tesori della Granda, la carne di qualità”.
Il nuovo Consiglio Direttivo è completato da Alessandro Arborino, Daniele Garelli, Claudio Giuliano per la zona cuneese, Flavio Tomatis e Marco Torta per l’albese, Adriano Fissore e Tommaso Testa per il braidese, Massimo Favole per l’area carruccese, Fiorenzo Gonella per il cebano, Giuseppe Olivero per l’area doglianese, Giovanni Barale e Diego Bertolino per il monregalese e Roberto Margaria ed Antonio Spertino per il saluzzese.
Il Sindacato Macellai tradizionali Federcarni-Confcommercio della provincia di Cuneo esprime un sentito ringraziamento ai colleghi in quiescenza che periodicamente partecipano in qualità di esperti nelle giurie delle Fiere di Cuneo, Carrù e Bra.
“Il settore del commercio delle carni fresche – conclude Chiapella – è strategico ed è un’eccellenza della nostra enogastronomia, che va sostenuta e difesa, a tutela di un’intera filiera nella quale i nostri Macellai sono la rappresentazione della professionalità e qualità verso il Consumatore”.
La richiesta è da indirizzare ad altri operatori al dettaglio, forse più grandi
“Abbiamo letto l’intervento apparso sui mass media – interviene Chiaffredo Ciancia, presidente del Sindacato Macellai tradizionali Federcarni-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – riguardante lo studio sulla redditività dell’allevamento della Razza Piemontese, i cui risultati sono stati condivisi con i principali operatori del comparto in un convegno organizzato in via telematica lo scorso 7 giugno, al quale hanno partecipato i componenti dei CdA di Coalvi, Anaborapi, Arap, Co&Co, Compral, Amici della Piemontese, La Granda ed Asprocarne”.
“In primo luogo – precisa Ciancia - ci dispiace non essere stati invitati a questo convegno, in quanto il Macellaio tradizionale è l’ultimo anello della filiera della carne; in secondo luogo comprendiamo la situazione e comprendiamo le difficoltà del settore dell’allevamento zootecnico”.
“Respingiamo al mittente – afferma Chiaffredo Ciancia – la richiesta di riconoscere ai produttori il giusto valore della qualità della materia prima e vantarla nei confronti dei consumatori, in quanto lo facciamo da sempre, perché il nostro rapporto con l’allevatore da sempre è alla pari, mentre sono altre organizzazioni commerciali che impongono il proprio peso contrattuale”. “Inoltre, il Macellaio tradizionale sta investendo presso gli allevatori di fiducia risorse maggiori nell’acquisto degli animali rispetto al reale valore dello stesso”.
“Inoltre, - aggiunge Ciancia – occorre considerare la forte riduzione della capacità di spesa del cliente/consumatore e gli ingenti costi che il Macellaio tradizionale sopporta per lo smaltimento degli scarti di macellazione secondo le norme di legge”.
“Il Sindacato Macellai tradizionali Federcarni-Confcommercio della provincia di Cuneo – conclude Ciancia – è da sempre a disposizione per confrontarsi sulla situazione del commercio della carne fresca, sempre con una posizione alla pari con le altre componenti della filiera”.
Celebrata a Cuneo l’ottava edizione della Giornata nazionale “Legalità ci piace!” in collegamento streaming con Confcommercio nazionale
Al termine consegnato a S.E. il Prefetto il documento sul fenomeno in Provincia
Grazie alla presenza in video di S.E. il Prefetto Fabrizia Triolo, del Questore Nicola Parisi e di Autorità civili e militari della Provincia e dei presidenti delle dieci Ascom territoriali e dei presidenti delle categorie rappresentate, si è tenuto oggi l’ormai tradizionale appuntamento di Confcommercio, occasione nella quale porre al centro dell’attenzione le problematiche legate al fenomeno dell’illegalità e dell’abusivismo. Al termine è seguito un incontro di una delegazione di Confcommercio ed Associazione Albergatori e Ristoratori con S.E. il Prefetto e la consegna del documento riguardante il tema.
Quest’anno in particolare si è posta l’attenzione su due fenomeni pericolosi legati alla crisi economica e sociale causata da Covid-19 e pandemia, il fenomeno dell’Usura e le infiltrazioni politiche nelle manifestazioni di protesta.
Intere filiere, in particolare quella del turismo – pubblici esercizi, alberghi, tour operatori, trasporti, discoteche, lo shopping, la cultura ed il tempo libero – ma anche molti comparti del commercio al dettaglio, soprattutto abbigliamento, calzature ed accessori moda, hanno registrato crolli verticali di fatturato e moltissime imprese di questi settori hanno chiuso definitivamente l’attività.
“Si tratta di una situazione – afferma Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – che soprattutto durante il primo lockdown si è resa ancor più drammatica con la “pressione” della criminalità, che si è fatta sentire su una consistente parte delle micro e piccole imprese del commercio e dei pubblici esercizi”. “Circa il 10% degli imprenditori è risultato esposto all’usura oppure a tentativi di appropriazione “anomala” dell’azienda”.
Negli ultimi sei mesi è aumentato il numero di imprenditori che ha chiesto prestiti a soggetti fuori dai canali ufficiali (14% contro 10%).
La protesta e la politica, se al di fuori di un quadro di legalità, comportano rischi reali per la tenuta sociale.
“La strumentazione del disagio sociale – precisa Chiapella – e della disperazione da parte di ambienti e politici di vario tipo vanno “a braccetto” quando la rabbia è reale, frutto di un anno di gestione dell’emergenza sanitaria legata al “Covid”.
“Si tratta di una rabbia – interviene Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo – accumulata per mancati ristori, in molti casi mai arrivati, ma soprattutto a causa di aperture annunciate e poi smentite, adeguamenti e messa in sicurezza dei locali onerose a carico di categorie che non lavorano da mesi; una rabbia dietro la quale si nascondono furbetti ed evasori, però non cambia il problema”.
“Siamo coscienti – conclude Chiapella – che lo Stato non possa farsi carico interamente delle perdite di interi settori, ma ha il dovere di dare certezze su aperture e tutelare chi non può ancora “ripartire””. “In questa situazione di tensione sociale è forte il rischio di attacco all’ordine pubblico ed alla legalità; la strumentazione politica non è ammessa dal nostro punto di vista”. “Denunciamo e condanniamo con fermezza ogni forma di protesta al di fuori della legalità; auspichiamo una significativa velocizzazione delle vaccinazioni e nel contempo date certe sulle riaperture”.