Federfiori
Federfiori
Federfiori è la Federazione Nazionale dei fioristi italiani, aderente a Confcommercio Imprese per l'Italia. Il suo compito principale consiste nella difesa dei diritti e tutela degli interessi della categoria. Tra le sue attività annotiamo la lotta alle forme di commercio abusivo di fiori e piante, alla concorrenza sleale, alla proliferazione sregolata delle vendite per beneficenza di prodotti floricoli, all'eccesso di pressione fiscale e a tutto ciò che ingiustamente danneggia e sottrae risorse ai fioristi.
Federfiori, a fianco della sua intensa attività di politica sindacale, organizza manifestazioni e concorsi di arte floreale in Italia e nel mondo. Inoltre, attraverso la sua Scuola di arte e tecnica floreale, propone corsi di formazione professionale per fioristi a tutti i livelli. La struttura della Scuola mira alla formazione del fiorista attraverso la conoscenza di teorie e tecniche di composizione floreale, della teoria del colore, della botanica e del marketing floreale.
Rossana Ursi | Presidente |
Catia Daniela Milan | Vice Presidente |
Margherita Giubergia | Vice Presidente |
Mariella Campogrande | Consigliere |
Albina Polito | Consigliere |
Silvia Isvoranu | Consigliere |
Danilo Botta | Consigliere |
Carlo Miroglio | Consigliere |
Silvana Borgogno | Consigliere |
Francesca Maina | Consigliere |
8 Marzo, dalla parte delle Donne e della Legalità
Federfiori-Confcommercio ogni anno richiama l’attenzione di Prefetti e Sindaci d’Italia rispetto alle forme di abusivismo che si incontrano quotidianamente nella vendita di fiori e piante con lo slogan “dalla parte delle Donne, dalla parte della Legalità”.
“Siamo imprenditori ed imprenditrici – interviene Rossana Ursi, presidente del Sindacato Fioristi Federfiori-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo che investono nelle proprie attività, ci aggiorniamo per offrire nuove forme di composizioni floreali, nel rispetto delle norme sanitarie; il prodotto che utilizziamo è facilmente deperibile”.
“L’abusivismo – conclude Rossana Ursi – danneggia chi opera nella legalità con famiglie alle spalle che credono nel lavoro quotidiano”.
“La nostra organizzazione - interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – da sempre considera la legalità e la lotta all’abusivismo temi fondamentali nell’attività sindacale; appoggiamo l’iniziativa nazionale di Federfiori anche localmente, ringraziando i Sindaci per l’attività di vigilanza svolta quotidianamente, con l’invito ad intensificarla”.
“Le donne di tutti i paesi civili hanno scelto una data per celebrare unite la Festa della Donna: l’8 marzo. In questa giornata la donna pone tutte quelle rivendicazioni che sino a oggi non ha ancora ottenute e la cui conquista è indispensabile per la valorizzazione della sua personalità e per il progresso dell’umanità intera”.
Era il testo di un volantino del 1948 che invitava le donne italiane a rivendicare i propri diritti celebrando la giornata internazionale della donna.
Oggi la questione femminile è tornata a essere centrale nel dibattito pubblico, e l’8 marzo è l’occasione per ricordare tutte le battaglie combattute, vinte o ancora da vincere per la difesa e la valorizzazione delle donne.
8 Marzo, dalla parte delle Donne e dalla parte della Legalità
Federfiori-Confcommercio ogni anno richiama l’attenzione di Prefetti e Sindaci d’Italia rispetto a tutte le forme di abusivismo che si incontrano quotidianamente nella vendita di fiori e piante con lo slogan “dalla parte delle Donne, dalla parte della Legalità”.
“Siamo imprenditori ed imprenditrici – interviene Rossana Ursi, presidente del Sindacato Fioristi Federfiori-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo che investono nelle proprie attività, ci aggiorniamo per offrire nuove forme di composizioni floreali, nel rispetto delle norme sanitarie; il prodotto che utilizziamo ha un deperimento molto veloce”.
“L’abusivismo – conclude Rossana Ursi – danneggia chi opera nella legalità con famiglie alle spalle che credono nel lavoro quotidiano”.
“La nostra organizzazione - interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – da sempre considera la legalità e la lotta all’abusivismo temi fondamentali nell’attività sindacale; appoggiamo l’iniziativa nazionale di Federfiori anche localmente, ringraziando i Sindaci per l’attività di vigilanza svolta quotidianamente, con l’invito ad intensificarla”.
“Le donne di tutti i paesi civili hanno scelto una data per celebrare unite la Festa della Donna: l’8 marzo. In questa giornata la donna pone tutte quelle rivendicazioni che sino a oggi non ha ancora ottenute e la cui conquista è indispensabile per la valorizzazione della sua personalità e per il progresso dell’umanità intera”. Era il testo di un volantino del 1948 che invitava le donne italiane a rivendicare i propri diritti celebrando la giornata internazionale della donna.
Oggi la questione femminile è tornata a essere centrale nel dibattito pubblico, e l’8 marzo è l’occasione per ricordare tutte le battaglie combattute, vinte o ancora da vincere per la difesa e la valorizzazione delle donne.
La settimana della Festa della Mamma nella legalità
Federfiori-Confcommercio lancia la “Settimana della Festa della Mamma” richiamando come ogni anno l’attenzione dei Prefetti e dei Sindaci d’Italia nei confronti di tutte quelle forme di abusivismo che incontriamo quotidianamente nella vendita di fiori e piante.
“Il commercio abusivo – interviene Rossana Ursi, presidente del Sindacato Fioristi Federfiori-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – purtroppo è una piaga che si osserva in ogni periodo dell’anno, ma che si palesa maggiormente in concomitanza con alcune ricorrenze”.
“Uno delle più importanti per la Categoria – spiega la Ursi – è la Festa della Mamma, che verrà celebrata domenica 8 maggio”. In questa occasione spunteranno venditori abusivi con piccoli furgoni, auto ed altri mezzi di fortuna, vendite apparentemente improvvisate, ma in realtà frutto di un malaffare organizzato. Mercato che genera un’economia sommersa che spesso è controllata da organizzazioni legate alla criminalità, con grave danno anche per le entrate tributarie”.
“Questa concorrenza sleale – precisa Rossana Ursi – penalizza fortemente i fioristi in regola, con un danno oggi insopportabile
“Auspichiamo – conclude la Presidente Rossana Ursi – che la Settimana della Festa della Mamma si svolga senza la piaga dell’abusivismo, segnalando alle Autorità di vigilanza e pubblica sicurezza eventuali situazioni distorsive”.
8 Marzo tutti i giorni, la Festa della Donna nella legalità
Federfiori-Confcommercio richiama come ogni anno l’attenzione dei Prefetti e dei Sindaci d’Italia nei confronti di tutte quelle forme di abusivismo che incontriamo quotidianamente nella vendita di fiori e piante con lo slogan “denunciamo insieme l’abusivismo per salvare le nostre imprese”.
“Siamo professionisti – spiega Rossana Ursi, presidente del Sindacato Fioristi Federfiori-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – che investono nella propria attività, nell’aggiornamento professionale e nuove forme di composizioni floreali, nel rispetto rigoroso delle norme sanitarie, commercio soggetto al veloce deperimento della merce”.
“Desideriamo far sapere all’opinione pubblica – precisa la Ursi – che l’abusivismo nelle sue forme più varie danneggia chi opera nella legalità, dove alle spalle vi sono famiglie che credono nel lavoro quotidiano”.
“Da sempre per la nostra organizzazione – interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – la legalità e la lotta all’abusivismo sono temi fondamentali dell’attività sindacale”. “Appoggiamo l’iniziativa nazionale di Federfiori anche localmente; ringraziamo i Sindaci per l’attività di vigilanza svolta e li invitiamo ad intensificarla”.
“Le donne di tutti i paesi civili hanno scelto una data per celebrare unite la festa della donna: l’8 marzo. In questa giornata la donna pone tutte quelle rivendicazioni che sino a oggi non ha ancora ottenute e la cui conquista è indispensabile per la valorizzazione della sua personalità e per il progresso dell’umanità intera”. Era il testo di un volantino del 1948 che invitava le donne italiane a rivendicare i propri diritti celebrando la giornata internazionale della donna.
Oggi la questione femminile è tornata a essere centrale nel dibattito pubblico, e l’8 marzo è l’occasione per ricordare tutte le battaglie combattute, vinte o ancora da vincere per la difesa e la valorizzazione delle donne.
Federfiori-Confcommercio, festeggiamo insieme la Settimana della Festa della Mamma
Federfiori-Confcommercio proclama la Settimana della Festa della Mamma
Per evitare assembramenti e cautelare la salute di tutti, nei negozi di fiori Federfiori-Confcommercio, Federazione Nazionale Fioristi, vuole festeggiare le Mamme italiane non solo domenica 9 maggio, ma tutta la settimana dal 4 al 9 maggio, perché il nostro affetto più “stabile” possa avere un regalo sincero, i nostri fiori e piante per una intera settimana per tutte le mamme italiane.
Per una intera settimana
Per rendere più agevole gli acquisti per la Festa della Mamma ed evitare code ed assembramenti nei negozi di fiori… per salvaguardare la nostra salute e soprattutto quella dei nostri clienti.
Federfiori-Confcommercio ha deciso di proclamare la Settimana della Mamma.
Porta a casa la gioia e l’allegria come un raggio di sole, porta una nota piacevole di colore, di profumo e di natura. I fiori migliorano lo stato di salute, il buonumore e rendono perfino più sensibili ai bisogni degli altri.
Regala fiori al tuo “Congiunto” più importante, la tua Mamma!
Celebrata a Cuneo l’ottava edizione della Giornata nazionale “Legalità ci piace!” in collegamento streaming con Confcommercio nazionale
Al termine consegnato a S.E. il Prefetto il documento sul fenomeno in Provincia
Grazie alla presenza in video di S.E. il Prefetto Fabrizia Triolo, del Questore Nicola Parisi e di Autorità civili e militari della Provincia e dei presidenti delle dieci Ascom territoriali e dei presidenti delle categorie rappresentate, si è tenuto oggi l’ormai tradizionale appuntamento di Confcommercio, occasione nella quale porre al centro dell’attenzione le problematiche legate al fenomeno dell’illegalità e dell’abusivismo. Al termine è seguito un incontro di una delegazione di Confcommercio ed Associazione Albergatori e Ristoratori con S.E. il Prefetto e la consegna del documento riguardante il tema.
Quest’anno in particolare si è posta l’attenzione su due fenomeni pericolosi legati alla crisi economica e sociale causata da Covid-19 e pandemia, il fenomeno dell’Usura e le infiltrazioni politiche nelle manifestazioni di protesta.
Intere filiere, in particolare quella del turismo – pubblici esercizi, alberghi, tour operatori, trasporti, discoteche, lo shopping, la cultura ed il tempo libero – ma anche molti comparti del commercio al dettaglio, soprattutto abbigliamento, calzature ed accessori moda, hanno registrato crolli verticali di fatturato e moltissime imprese di questi settori hanno chiuso definitivamente l’attività.
“Si tratta di una situazione – afferma Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – che soprattutto durante il primo lockdown si è resa ancor più drammatica con la “pressione” della criminalità, che si è fatta sentire su una consistente parte delle micro e piccole imprese del commercio e dei pubblici esercizi”. “Circa il 10% degli imprenditori è risultato esposto all’usura oppure a tentativi di appropriazione “anomala” dell’azienda”.
Negli ultimi sei mesi è aumentato il numero di imprenditori che ha chiesto prestiti a soggetti fuori dai canali ufficiali (14% contro 10%).
La protesta e la politica, se al di fuori di un quadro di legalità, comportano rischi reali per la tenuta sociale.
“La strumentazione del disagio sociale – precisa Chiapella – e della disperazione da parte di ambienti e politici di vario tipo vanno “a braccetto” quando la rabbia è reale, frutto di un anno di gestione dell’emergenza sanitaria legata al “Covid”.
“Si tratta di una rabbia – interviene Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo – accumulata per mancati ristori, in molti casi mai arrivati, ma soprattutto a causa di aperture annunciate e poi smentite, adeguamenti e messa in sicurezza dei locali onerose a carico di categorie che non lavorano da mesi; una rabbia dietro la quale si nascondono furbetti ed evasori, però non cambia il problema”.
“Siamo coscienti – conclude Chiapella – che lo Stato non possa farsi carico interamente delle perdite di interi settori, ma ha il dovere di dare certezze su aperture e tutelare chi non può ancora “ripartire””. “In questa situazione di tensione sociale è forte il rischio di attacco all’ordine pubblico ed alla legalità; la strumentazione politica non è ammessa dal nostro punto di vista”. “Denunciamo e condanniamo con fermezza ogni forma di protesta al di fuori della legalità; auspichiamo una significativa velocizzazione delle vaccinazioni e nel contempo date certe sulle riaperture”.
Dopo il flash mob di fine febbraio, prosegue lo stato di agitazione del Settore Wedding/Cerimonie/Eventi con l’incontro odierno con il Prefetto
Il settore del Wedding-Cerimonie-Eventi è profondamente provato dalla chiusura imposta dal Governo nell’ambito dei provvedimenti della pandemia.
Dopo un mese dal flash mob organizzato in Piazza Galimberti dal raggruppamento “Insieme per il Wedding” in collaborazione con Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo, vista l’assenza di un decisivo cambio di passo da parte del nuovo Governo, una delegazione del settore, composta da Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo, Comm. Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo, Marco Manfrinato, Segretario generale di Confcommercio e Paola Destefanis, Silvio Bella e Luca Giraudo in rappresentanza di “Insieme per il Wedding”, ha incontrato oggi il Prefetto Dr.ssa Fabrizia Triolo per esporre lo stato di profonda prostrazione nel quale vivono migliaia di aziende, professionisti, partite iva e lo loro famiglie.
“Con i Colleghi di “Insieme per il Wedding” – interviene Luca Chiapella, Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – abbiamo incontrato il Prefetto quale rappresentante territoriale del Governo, al quale abbiamo portato le istanze di settori diversi tra di loro, ma che insieme rappresentano una percentuale importante del Pil nazionale”.
“Come per altre circostanze – dichiara Chiapella – abbiamo riscontrato da parte della Dr.ssa Triolo profondo interesse rispetto alle problematiche portate alla sua attenzione e delle quali abbiamo ricevuto rassicurazione che verranno portate all’attenzione dei tavoli istituzionali perché si possano ricevere gli opportuni riscontri in termini economici e di prospettiva riguardante la riapertura delle attività”.
“Nel rispetto dei ruoli istituzionali - interviene Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo – abbiamo rappresentato al Prefetto che si tratta di un settore – quello del wedding-cerimonie-eventi che non rientra dei costi immediatamente, ma ha necessità di una programmazione semestrale se non annuale”.
“Come Confcommercio con “Insieme per il Wedding – conclude Luca Chiapella – ribadiamo che le aziende, i liberi professionisti e le partite iva di questo settore strategico dell’economia hanno bisogno di programmazione e questa programmazione può soltanto arrivare da una gestione dell’emergenza che consideri realmente la peculiarità delle categorie coinvolte”.
Il Wedding vuole tornare a lavorare ed a far sognare con matrimoni, cerimonie ed eventi!
8 Marzo tutti i giorni, Festa della Donna nella legalità
“Denunciamo insieme l’abusivismo per salvare le nostre imprese”. È questo lo slogan utilizzato nel 2021 da Federfiori-Confcommercio per richiamare, come ogni anno, l’attenzione dei Prefetti e dei Sindaci d’Italia nei confronti di tutte quelle forme di abusivismo che incontriamo quotidianamente nella vendita di fiori e piante.
“La nostra categoria – spiega Rossana Ursi, presidente del Sindacato Fioristi Federfiori-Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – è formata da professionisti che investono nella propria attività, nell’aggiornamento professionale e nuove forme di composizioni floreali, nel rispetto rigoroso delle norme sanitarie e sono soggette al veloce deperimento della merce”.
“Con questo slogan – precisa la Ursi – vogliamo fa sapere all’opinione pubblica che l’abusivismo nelle sue forme più varie danneggia chi opera nella legalità, dove alle spalle vi sono famiglie che credono nel lavoro quotidiano”.
“Per la nostra organizzazione – interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo – la legalità e la lotta all’abusivismo sono temi fondamentali dell’attività sindacale”. “Appoggiamo l’iniziativa nazionale di Federfiori anche a livello locale; ringraziamo i Sindaci per l’attività di vigilanza svolta e li invitiamo ad intensificarla”.
“Le donne di tutti i paesi civili hanno scelto una data per celebrare unite la festa della donna: l’8 marzo. In questa giornata la donna pone tutte quelle rivendicazioni che sino a oggi non ha ancora ottenute e la cui conquista è indispensabile per la valorizzazione della sua personalità e per il progresso dell’umanità intera”. Era il testo di un volantino del 1948 che invitava le donne italiane a rivendicare i propri diritti celebrando la giornata internazionale della donna.
L’origine della Giornata internazionale della donna si perde tra molte leggende, la più ricorrente è senza dubbio quella che fa risalire la festa dell’8 marzo alla commemorazione delle oltre cento operaie (ed operai), morte il 25 marzo 1911 nel rogo dell’edificio newyorchese della Triangle Waist Company, in cui lavoravano in condizioni terribili. Resta ancora un mistero capire come la vicenda sia stata associata alla festa della donna, insieme alle tante altre versioni sulla scelta della data, che la collegano ora a uno sciopero di lavoratrici tessili, brutalmente represso a New York l’8 marzo 1857, ora alla rivolta pacifista delle operaie di Pietrogrado, l’8 marzo 1917, o ancora alla conferenza del 1908 tenuta da Corinne Brown del Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater, che aveva per titolo «Woman’s Day». Le rivendicazioni delle donne contro lo sfruttamento, i bassi salari, le discriminazioni sessuali e del diritto di voto nel 1909 non erano più una questione rimandabile e il Partito socialista americano organizzò in ogni sua sezione una manifestazione a favore delle lotte femminili nell’ultima domenica di febbraio. Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909. Nel primo decennio del ‘900 in Europa, Stati Uniti e Russia il Woman’s Day iniziò a esser celebrato in giorni e mesi diversi, si arrivò a scegliere definitivamente l‘8 marzo nel dicembre del 1977, quando L’ONU, con la risoluzione 32/142, stabilì la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.
In Italia la ricorrenza prese piede timidamente negli anni Venti solo tra le operaie delle grandi fabbriche, eclissandosi nella clandestinità durante gli anni bui del fascismo, per affermarsi definitivamente dopo la Liberazione, quando l’8 marzo del 1946 venne celebrata ufficialmente la prima Giornata della donna. Era l’alba di una nuova era: durante i due conflitti mondiali le italiane si erano scoperte operaie, tranviere, ferroviere, postine, impiegate di banca, brave amministratrici, superando almeno temporaneamente quei tabù e confini tra i ruoli maschili e femminili che dominavano la società prebellica. Con la Seconda Guerra le italiane si appropriarono così di una nuova identità, iniziando una vera e propria rivoluzione copernicana che porterà alla rivendicazione di nuovi diritti e spazi nella vita sociale e politica del Paese.
Nell’Italia liberata, il nuovo corso venne sancito dalle migliaia di donne che si recarono a votare in massa il 2 giugno 1946.
Nel decennio successivo, in Italia le richieste dei movimenti per i diritti delle donne si concentrarono sull’emancipazione e l’eguaglianza. E le donne lottarono per conquistare pari diritti e doveri rispetto agli uomini e nuovi spazi nella vita politica, e pure in quella privata. Nel 1950 veniva varata la legge che vieta il licenziamento delle donne durante il primo anno di vita del bambino e introduceva il trattamento economico dopo il parto. Nel 1956 quella sulla parità retributiva tra uomo e donna. Mentre fino al 1963 il gentil sesso si trovava a combattere contro la pratica largamente in uso di dover firmare le dimissioni in bianco per avere un lavoro. Il 1968 segnò come uno spartiacque la storia dell’emancipazione femminile, le donne scendevano in piazza rimettendo in discussione ruoli, diritti e doveri, chiedendo a gran voce un sistematico piano di riforme: del 1969 è la depenalizzazione dell’adulterio, del 1970 la legge sul divorzio, del 1975 la riforma del diritto di famiglia.
Negli anni della contestazione, in un momento storico, che oggi può apparire lontano, in cui anche la pillola anticoncezionale era illegale (fino al 1971), la battaglia delle donne femministe per ottenere la depenalizzazione dell’aborto rivelava poi tutte le contraddizioni di un’Italia profondamente divisa.
Se negli ‘80 e ‘90 il movimento delle donne subì poi una decisa battuta d’arresto, quasi ammantandosi di una patina demodé, non si può comunque dimenticare che è solo del 1981 l’abrogazione dell’infamia del delitto d’onore, residuo del Codice Rocco degli anni ‘20.
Oggi la questione femminile è tornata a essere centrale nel dibattito pubblico, e l’8 marzo è l’occasione per ricordare tutte le battaglie combattute, vinte o ancora da vincere per la difesa e la valorizzazione delle donne.